sabato 19 dicembre 2020

Bocciata la riforma sanitaria Lombarda

 Da Carlo Borghetti (cons. Reg. Lombardia) UDITE, UDITE!

È UNA BOMBA SUL SERVIZIO SANITARIO LOMBARDO, E QUASI NESSUNO NE PARLA...

Il 16 dicembre Agenas, l'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari, ha chiuso la tanto attesa valutazione della riforma sanitaria di Maroni del 2015, BOCCIANDOLA, mettendo in seria discussione il modello lombardo così come concepito da Formigoni. E lo ha fatto sulla base di numeri e fatti, come spiega anche l’associazione dei dirigenti medici. Quante volte abbiamo detto in questi anni che la legge regionale 23/2015 non funzionava? C’è voluta una pandemìa... Ora il Ministero della Salute ha dato alla Regione 120 giorni per RIFARE la riforma, e riallineare il sistema lombardo alle regole nazionali che tutte le altre Regioni già rispettano. E quasi la notizia passa sotto silenzio... 


LPN-Coronavirus, Anaao-Assomed: Agenas boccia riforma Maroni e modello lombardo.


Milano, 18 dic. (LaPresse) - Il 16 dicembre Agenas, l'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, ha bocciato la riforma Maroni del 2015, mettendo in seria discussione il modello lombardo così come concepito da Formigoni.


Anaao-Assomed Lombardia, il più rappresentativo sindacato medico e della dirigenza sanitaria, ha da anni posto l'accento sulle criticità del sistema voluto da Formigoni e "riformato" da Maroni. "Nel corso di questi ultimi due anni, e da ultimo nel convegno 'Servizio sanitario regionale lombardo: una riforma da riformare?' del 28 ottobre scorso, l'associazione ha più volte dichiarato che il Servizio Sanitario Regionale lombardo non riesce a garantire prestazioni adeguate sul territorio - si legge in un a nota - in termini di presa in carico dei cronici, di appropriatezza delle prestazioni, di coordinamento tra ospedale e distretti, di programmazione e di controlli".


Dati confermati da Agenas che "con parole certamente più pacate ma non meno efficaci, certifica un sostanziale fallimento delle buone intenzioni della riforma di Maroni e addirittura affonda la lama su alcuni 'mantra' del sistema formigoniano, quali la separazione tra erogatori e programmatori, base per la concorrenza e la libera scelta dei cittadini", precisa la nota. "In particolare, quest'ultimo punto è una vera e propria bomba sulla presunta eccellenza del Sistema. Sono parole gentili per affermare che il privato, non adeguatamente programmato e controllato, tende a sviare le regole per centrare il core business sulle prestazioni più remunerative, lasciando ad altri, segnatamente al pubblico, le prestazioni magari più necessarie ma fonte più di debito che di guadagno. Certamente Regione Lombardia ha ampi spazi di miglioramento, speriamo lo faccia uscendo da una certa tendenza all'autoreferenzialità che cade di fronte a numeri e documenti fondati. Anaao-Assomed Lombardia resta a disposizione con competenze, professionalità e proposte concrete", è il commento di Stefano Magnone, segretario regionale Anaao-Assomed Lombardia

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