Alle Stelline il Congresso Federativo di Verdi, Civici,
Europeisti
In quattro mesi, se non il mondo, è certamente e
radicalmente stravolta la situazione dell'Europa.
Ancora a fine febbraio il titolo del film in cui ciascun
Paese si accaniva a fare da attore protagonista era: "La Transizione
Energetica-Ecologica", un film prodotto dalla consapevolezza generale
della precarietà del pianeta.
Appena sessanta giorni dopo si riattivano con Decreti Emergenziali da "Economia di Guerra" tutte le centrali a carbone disponibili!! Con misure gravi che neppure passano dalla discussione parlamentare.
Una situazione drammatica. Che in ogni parte d'Europa si
cerca di descrivere sottolineandone la dimensione inedita.
In Francia Edgar Morin la indica come in assoluto la prima
Guerra Cibernetica della storia dell'umanità.
E il nostro Francesco Monico corregge la dimensione
'mondiale' che finora descriveva il massimo del pericolo e della criticità dei
conflitti, richiamando la nostra attenzione sul fatto che stiamo in realtà
vivendo la prima Guerra Globale del pianeta.
Con la conseguenza (che dovrebbe essere logica) che a una
simile situazione - pena l'auto distruzione del pianeta - non c'è altra
soluzione che la pace: unica soluzione possibile!!
E la politica che fine ha fatto?
La situazione reale è così maledettamente complicata da far
apparire in tutta la sua ingenuità la vecchia massima d'inizio secolo scorso: o
la rivoluzione bloccherà la guerra, o la guerra provocherà la rivoluzione.
Oggi la crisi della politica ha anticipato il conflitto tra
Stati, in ciascuno dei quali ogni formazione politica è una evidente crisi di
rappresentanza sociale.
Una crisi che andrà sempre più aggravandosi via via che la
linea di comando militare sostituirà quella delle democrazie parlamentari.
La crisi dei partiti non nasce con la guerra, ma la guerra
la aggraverà.
Il Civismo aveva da tempo avviato un percorso di ricerca tra
le culture politiche più nobili per proporre un rinnovamento del sistema. E
oggi, facendo seguito ad esperimenti in parte riusciti, più spesso irti invece
di difficoltà, il mondo civico tenta un ulteriore passo avanti: il 13 e 14
MAGGIO ha indetto un Congresso FEDERATIVO che punta a mettere insieme la
Cultura verde-ecologista con quella del Civismo liberale, democratica ed
europeista.
Due culture che si confrontano sulla base di due documenti:
una "Piattaforma" politica metodologica per i Civici ed una
"Carta" degli intenti per un’Alleanza verde e civica (AVEC).
Il confronto è aperto a tutti gli iscritti delle
associazioni ecologiste e del Civismo, che nei mesi scorsi nei Congressi locali
(da Roma a Torino, da Lecco a Savona, a Voghera, ecc.) hanno preparato
documenti di tesi e proposte che trovate QUI.
Al dibattito congressuale in Fondazione Stelline
parteciperanno poi anche molti esponenti di formazioni esterne, ma comunque
interessate al rinnovamento del sistema politico.
Qui di seguito il programma della due giorni che si svolgerà
a Milano, in gran parte in presenza presso la Fondazione Stelline, in corso
Magenta 61.
Oltre agli interventi in programma sono tanti gli ospiti che
hanno assicurato la loro presenza: da Andrea Liberti (Azione) a GianMaria
Radice (Italia Viva), da Silvia Roggiani (Partito Democratico) a Simone
Sollazzo (Gruppo Misto ex 5S), a Paolo Limonta (Milano Progressista). Inoltre
due presenze particolarmente importanti: Gabriele Rabaiotti (Lista Sala),
Enrico Fedrighini (Lista Sala) ed altri esponenti politici in via di conferma.
Insomma: una due giorni tutta da seguire per ritrovare il
gusto della partecipazione politica in un momento così drammatico per le sorti
del mondo e delle nostre società ancora fondate sulla democrazia.
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