A seguire il comunicato di Acerbo (R.Com.) che fa chiarezza sul rapporto tra Rifondazione e Potere al Popolo;
Ricorderete nel 2011 il percorso degli ecologisti e ambientalisti, denominato Ecologisti e Civici, che però si è arenato, e successivamente si comprese che le forze che dall'interno gli remarono contro erano le forze antiVerdi;
brevemente, sia per potere al popolo che per ecologisti e civici, le intenzioni sono valide, meritorie e genuine, ma nel concreto, alla prova delle elezioni, e non solo, ma anche della vita politico/asssociativa (es. le feste di Rifondazione ci sono, gli eventi dei Verdi c'erano, quelli di potere al popolo e di ecologisti e civici, no, o molto meno.) tirando le somme e analizzando il tutto analiticamente e scientificamente, è e pare incontrovertibile e inconfutabile che la funzione "pratica e concreta", sia stata di rendere irriconoscibili i simboli, di rifo e verdi, di far perdere un potenziale di elettorato e creare confusione o, passatemi il concetto, appesantire il dibattito interno con queste criticità che nulla giovano alla dinamica politica sempre più veloce e rapida.
di Maurizio Acerbo
Care compagne e compagni,
circola da alcuni giorni su varie mailing list e via whatsapp una bozza di statuto attribuita a Potere al popolo che sta suscitando tra compagne e compagni di Rifondazione (e non solo) non poche perplessità, polemiche e dissapori.
NON E’ LO STATUTO DI PAP
Ritengo doveroso precisare che non si tratta di una proposta elaborata dal coordinamento nazionale di Potere al popolo, nè dal gruppo di lavoro sullo statuto che non si è ancora mai riunito, e non è stata proposta da nessuna delle componenti organizzate che hanno aderito al progetto di Potere al popolo.
La proposta si trova su un gruppo Facebook sulla “Democrazia diretta ecc. in Pap” che esiste da mesi. In particolare la bozza è frutto dell’elaborazione personale di un compagno che l’ha postata in questo forum nato spontaneamente per iniziativa di aderenti a Pap romani molto attenti ai temi della democrazia elettronica.
Credo normale, anche se non condivisibile, che ci siano persone che auspicano che Pap si trasformi in un nuovo partito. O che più in generale pensano che bisogna sciogliere tutti i partiti esistenti per farne uno nuovo. Si tratta di una suggestione assai presente nella sinistra e non solo in Pap. Ma anche nell’esperienza dell’Altra Europa. E in tutta la sinistra più o meno moderata o radicale.
Come Rifondazione Comunista abbiamo un’altra visione sul come unire la sinistra di classe e da anni proponiamo modelli organizzativi plurali e unitari con grande pazienza.
Evidentemente non possiamo certo impedire a un singolo compagno per giunta non iscritto al nostro partito di proporre la sua legittima visione su Facebook che è un social media in cui ognuno scrive quel che vuole (Zuckerberg permettendo).
Dovrebbe essere superfluo ma meglio essere chiari: si tratta di una proposta che sarebbe irricevibile per Rifondazione Comunista e anche incompatibile con il nostro statuto (nella bozza Potere al popolo viene definito partito ai sensi dell’articolo 49 della Costituzione). Inoltre contrasta con il progetto di Potere al popolo come definito nel manifesto della lista e come ribadito nel documento politico dell’assemblea nazionale di Napoli che espressamente chiarisce la natura del movimento:
“Potere al popolo non è un partito ma vuole essere un movimento politico-sociale di alternativa dentro il quale convivono posizioni e culture diverse impegnate nella costruzione di uno spazio e un soggetto unitario. Con il nostro manifesto ci siamo infatti impegnati a costruire “un movimento popolare che lavori per un’alternativa di società ben oltre le elezioni (…) Un movimento di lavoratrici e lavoratori, di giovani, disoccupati e pensionati, di competenze messe al servizio della comunità, di persone impegnate in associazioni, comitati territoriali, esperienze civiche, di attivisti e militanti, che coinvolga partiti, reti e organizzazioni della sinistra sociale e politica, antiliberista e anticapitalista, comunista, socialista, ambientalista, femminista, laica, pacifista, libertaria, meridionalista che in questi anni sono stati all’opposizione e non si sono arresi”.
Non si tratta dunque di una proposta avanzata da uno dei soggetti aderenti a Pap né dal coordinamento nè mai discussa in quella sede.
PARLIAMO DELLA NOSTRA VITA INTERNA
Avendo chiarito che non si tratta della “bozza dello statuto” che ancora non è stata neanche redatta, sento il dovere di una riflessione a voce alta che riguarda lo stile della nostra vita interna.
Trovo assai discutibile che dei dirigenti del partito mettano in circolazione documenti di questo genere SENZA prima chiedere delucidazioni alla segreteria nazionale e/o a chi in rappresentanza del partito fa parte del coordinamento di Potere al popolo.
Sarebbe bastata una mail o una telefonata per ricevere le informazioni appena fornite invece di suscitare polemiche sterili e confusione.
Nel nostro partito ci sono organismi democratici (e ultimamente anche un forum sul sito) dove confrontarsi. La discussione è il sale della democrazia ma facciamolo in maniera ordinata e costruttiva.
Impegniamoci a dare corso alle decisioni del Comitato Politico Nazionale del 14 e 15 luglio che impegnano tutto il partito nel rilancio di Rifondazione Comunista e, nel quadro della costruzione del quarto polo della sinistra popolare, nella nostra partecipazione attiva a Potere al Popolo.
Con rispetto e sincerità – Saluti comunisti –
Maurizio Acerbo – Segretario nazionale PRC-SE
Roma 07/08/2018
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