come ogni anno si rinnova la tradizione, una giornata dedicata alla terra e a chi ad essa dedica amore, tempo e impegno, consapevole dell'importanza che ricopre per la vita nel pianeta
per gli amici di città e di lidi dove non vi è questa usanza, magari, sarà di "non immediata" comprensione e il coinvolgimento emotivo resterà lontano, e allora, l'invito a venirci a trovare l'anno prossimo!
il fuoco, mutamento, bruciare il passato per augurare un anno proficuo e ricco di bontà e novità; la cenere, arricchirà i terreni e da li nuova linfa per i nuovi germogli, il tutto si perde tra il sacro e il profano, riti che si rinnovano, ma stasera, una lieta impressione l'abbiamo avuta in molti, e mettiamola sul ridere! "liberati dalla televisione", a riscoprirsi Comunità, condividere il caldo del fuoco, un vin brulè e rivedersi dopo tanto, di nuovo insieme, vicini al tepore di questo fuoco che cancella le "brutte vibre" del gelido inverno per ripartire per nuove "sonorità", e allora, lasciamo che siano le immagini (e la banda) a suonare in questa narrazione che si fa storia comune e viva nelle menti e nelle genti che ogni anno si impegnano perchè le tradizioni di "empatia" con la terra, non si perdano nel vuoto consumismo o nella grigia crisi che attanaglia le quotidianità.
i pranzi di Sant'Antonio: al centro sociale anziani e quello degli agricoltori
e ardono le fiamme, nonostante la pioggia e l'umidità
in piazza Litta e all'oratorio San Luigi
e all'oratorio San Luigi
Nessun commento:
Posta un commento