❌📢 ASSODELIVERY RESTA FUORI LEGGE! 🚴🏻♂️❌
Da deliverance Milano
(english below)
Il PM di Milano ha dichiarato che le piattaforme del food delivery si sono regolarizzate dal punto di vista delle norme igienico sanitarie nel rispetto degli standard italiani e comunitari su salute e sicurezza del lavoro. Le multinazionali hanno infatti investito per i 60 mila fattorini del settore circa 10 milioni di euro, pagando ammende pari a 90 mila euro, poco o nulla rispetto ai 733 milioni che erano stati inizialmente comminati in caso non ci fosse stato un adeguamento.
Buone notizie? Non proprio!
Il nodo sulla qualifica del rapporto e sulla regolarizzazione dei contratti resta tutt'altro che sciolto, nonostante i rider continuino a vincere cause sul riconoscimento della natura del rapporto e alcune aziende come My Menù o Gorillas stipulino accordi sindacali in cui riconoscono il lavoro del rider come un lavoro dipendente.
Se il movimento rider sta chiedendo da anni il riconoscimento della subordinazione, le multinazionali della consegna a domicilio hanno trovato una strada per adeguarsi alla legge nel solco dei loro stessi interessi: si assumono alcuni oneri da datori di lavoro, senza però applicare il Testo Unico, di fatto continuando a negare l'evidenza dietro alla quale scaturiscono tutte le distorsioni della gig economy: si tratta di lavoro subordinato e a tutte e a tutti le/i rider devono essere un contratto di lavoro e le relative tutele.
Ad oggi a parte Just Eat che ormai un anno fa ha assunto i lavoratori (salvo poi abusare dei contratti part time a 10 ore e rifiutare di applicare gli aumenti salariali previsti dal rinnovo del CCNL Logistica), Glovo, Deliveroo e Uber (riunite in Assodelivery) restano fuori legge, continuando ad applicare un contratto pirata non rappresentativo nel settore come quello stipulato con UGL in deroga alla legge 128, la cosiddetta "legge rider", insistono infatti nel dichiarare che si tratta di lavoro autonomo e non riconoscono a tutte le lavoratrici e i lavoratori un salario minimo in linea con i minimi tabellari del V livello della Logistica e l'introduzione di una paga base, come vorrebbe invece la norma.
Non staremo certo a guardare, la strada è nostra!
Non per noi ma per tutt*!
Deliverance Milano
#RiderXiDiritti
❌📢 PLATFORMS REST STILL OUT OF LAW 🚴🏻♂️❌
The Milan Public Prosecutor's Office stated that the food delivery platforms have been regularised from the point of view of hygiene and health regulations in compliance with Italian and EU standards on health and safety at work. In fact, the multinationals have invested around EUR 10 million for the 60,000 delivery workers in the sector, paying fines of EUR 90,000, little or nothing compared to the EUR 733 million that had initially been imposed if there had been no adjustment.
Good news? Not really!
The knot on the qualification of the relationship and the regularisation of contracts remains far from untied, despite the fact that riders continue to win lawsuits on the recognition of the nature of the relationship and some companies such as My Menù or Gorillas stipulate union agreements in which they recognise the work of the rider as an employee.
While the rider movement has been calling for years for the recognition of subordination, the home delivery multinationals have found a way to comply with the law in the wake of their own interests: they take on some of the burdens as employers, without however applying the Consolidation Act, in fact continuing to deny the evidence around which the gig economy system revolves arise: it is subordinate work and all riders must be recognised as having an employment contract and the relative protections.
To date, apart from Just Eat, which hired workers a year ago (except then abusing the 10-hour part-time contracts and refusing to apply the salary increases provided for by the renewal of the CCNL Logistics), Glovo, Deliveroo and Uber (united in Assodelivery) remain outside the law, continuing to apply a pirate contract that is not representative in the sector, such as the one signed with UGL in derogation of Law 128, the so-called 'rider law', they insist on declaring that it is self-employment and do not recognise all workers a minimum wage in line with the minimum wage of the fifth level of the Logistics sector and the introduction of a basic wage, as the law would have it.
We will certainly not stand idly by, the road is ours!
#Not4UsButForEveryone
#Rights4Riders
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