lunedì 30 settembre 2024

Giambellino la criminalizzazione della lotta per la casa

Dalle pagine social dell'Eurodeputata Ilaria Salis 

 𝗚𝗶𝗮𝗺𝗯𝗲𝗹𝗹𝗶𝗻𝗼, 𝗹𝗮 𝗰𝗿𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗹𝗼𝘁𝘁𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮

Quello che vedete in foto è il cortile di un caseggiato Aler (Azienda Lombarda Edilizia Residenziale), situato nel quartiere Giambellino, alla periferia di Milano. Non ho scelto la foto perché particolarmente d’impatto, né perché rappresenta il peggio della zona. È lo stato normale – se di normalità si può parlare – in cui versano moltissimi stabili di edilizia popolare in una città ricca e smart come Milano. 

La manutenzione è pressoché inesistente e il numero di abitazioni chiuse, murate o lamierate, è impressionante. La narrazione secondo cui l’occupante ruberebbe casa alla signora anziana serve solo ad alimentare la guerra tra poveri e a sollevare gli enti gestori dalle proprie gravi responsabilità. Non descrive minimamente la realtà dei fatti. Oltre agli incontestabili dati sulle case vuote e le persone in liste d’attesa, immagini come questa parlano da sole.

Alle volte capita che, in quartieri periferici e trascurati come il Giambellino, un gruppo di persone diventi una comunità solidale. Questa comunità cresce, si organizza e reagisce all’abbandono e all’ingiustizia con azioni concrete: si apre un doposcuola, una mensa popolare, una scuola di italiano; si creano momenti di sport e socialità e occasioni in cui, tutti insieme, si fa manutenzione nei cortili e nelle abitazioni. Spazi dove normalmente si sopravvive appena, diventano luoghi in cui vivere bene.

Alle volte capita che persone in difficoltà economica decidano, piuttosto che dormire in macchina – se ne hanno una – di entrare in uno di quelle migliaia di appartamenti disabitati da anni, risistemandoli in autonomia con i mezzi a loro disposizione. Gli occupanti eliminano muffa e sporcizia, imbiancano le pareti e cambiano i sanitari, questi ultimi spesso distrutti da Aler stessa per scoraggiare le occupazioni e impedire le assegnazioni allo scopo di fare delle case vuote oggetto di speculazione edilizia. Quegli spazi degradati tornano ad essere luoghi accoglienti che possono ospitare la vita. Le persone che occupano avrebbero tutto il diritto a una casa assegnata, ma in Italia il meccanismo del diritto all’abitare è inceppato, e queste abitazioni finiscono per essere lasciate al racket. 

Questa è la storia dei movimenti di lotta per la casa, in Giambellino come altrove. Questa è la realtà delle occupazioni abitative, che rappresentano l’unica vera politica per il diritto all’abitare che esista in questo paese. 

Alle volte, però, capita anche che magistratura e polizia decidano che non si tratta di una comunità solidale, bensì di una pericolosa associazione a delinquere. Che organizzarsi collettivamente per migliorare la propria condizione e aiutare il prossimo senza alcun tornaconto economico è un crimine da punire severamente. La premier Meloni ha esaltato l'efficacia del metodo “follow the money” alle Nazione Unite, ma in questa vicenda di soldi – persino a detta della procura – non se ne sono mai visti.

Si tratterebbe, sempre secondo gli atti, di “sostituirsi allo Stato”, pur se lo Stato in periferie come il Giambellino è completamente assente quando si parla di welfare e servizi.

Nel 2018 sono state sgomberate case e spazi destinati alla socialità e ad attività per il quartiere. Oggi, quelle case e quegli spazi sono ancora vuoti, murati, e non assegnati.

Nel 2022 nove persone sono state condannate in primo grado per un totale di 30 anni di carcere (la pena più alta supera i cinque anni).

Mercoledì 2 ottobre si terrà presso il tribunale di Milano l’udienza di appello.

Oltre ad esprimere tutta la mia solidarietà alle persone imputate, invito tutte e tutti a sostenere le ragioni dei movimenti di lotta per la casa. Perché questa è una storia che ci riguarda tutti, che riguarda tutti coloro che si battono per migliorare le condizioni materiali di vita.

Se venisse confermato il reato di associazione a delinquere, sarebbe un ulteriore grave passo in avanti nella repressione delle lotte e criminalizzazione della povertà. Un altro tassello nella direzione autoritaria e classista tracciata dal nuovo DDL Sicurezza.

Brescia elezioni provinciali 2024

 PER IL CENTROSINISTRA: Andrea Curcio (Pd, 61 preferenze), Diletta Scaglia (Pd, 38), Maurizio Libretti (Pd, 49), Fabio Capra (Pd, 41), Filippo Ferrari (Pd, 168), Riccardo Canini (Azione, 47) e Sergio Aurora (53).

PER IL CENTRODESTRA: Marco Togni (Lega, 95 preferenze), Agostino Damiolini (Lega, 88), Fabio Rolfi (Lega, 40), Paolo Fontana (Forza Italia, 205), Caterina Lovo Gagliardi (Forza Italia, 222), Daniele Mannatrizio (Fdi, 200), Tommaso Brognoli (Fdi, 106), Mariangela Ferrari (Fdi, 51) e Laura Trecani (Civica Lombardia Ideale, 118).

Cremona. Elezioni provinciali 2024

 Consiglio provinciale, tra centrodestra e centrosinistra finisce 6 a 6

Centrodestra: Roberto Rava (7.163); Valeria Patelli (7033); Giovanni Rossoni (5940); Filippo Raglio (3.846); Federico Oneta ( 4.84); Attilo Zabert (4744).

Centrosinistra: Luciano Toscani (5.382); Giovanni Gagliardi (4.809); Mauro Giroletti (4.536); Eugenio Vailati (4.227); Graziella Locci (3.955); Edoardo Vola (3.876).

Varese. Elezioni provinciali 29.9.2024 gli eletti

 Si sono svolte nella giornata di domenica 29 settembre le elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale di Varese. 

Han votato sindaci e consiglieri comunali e il peso del voto è ponderato al n. di abitanti dei singoli comuni. 

1370 votanti pari al 77,5% degli aventi diritto

La Provincia al Centro (forza Italia e Italia viva): Premazzi, Iametti, Marchesi, Vettori, Gill

Civici e Democratici (Partito Democratico): Passera, Bellaria, Di Toro, Lauricella, Agostini

Lega: Ghiringhelli, Mulas, Panzeri

Fratelli d’Italia: Colombo, Maiocchi, Compagnoni



venerdì 27 settembre 2024

4.10 Gallarate messa per il tempo del creato

Riceviamo e volentieri pubblichiamo 

 Siete tutti invitati alla messa di chiusura del Tempo del Creato!

Il 4 OTTOBRE alle ORE 19.00

ALLA MESSA per pregare per le sorti del bosco e soprattutto per tutti i volontari del Presidio del Bosco di Via Curtatone che da oltre 2 mesi stanno lottando per salvare il bosco e per impedire che una scuola/ghetto sia costruita nel quartiere. 

Un particolare riconoscimento va ai ragazzi  che stanno vivendo sugli alberi giorno e notte da coraggiosi e forti guardiani del bosco e senza desistere. 

Invitiamo tutti i cittadini del quartiere a dare loro sostegno concreto e morale!

A Gallarate presso la chiesa di Sant'Eusebio - Cajello in Piazza Diaz 1


Grazie alla disponibilità dei sacerdoti  che celebreranno messa: 

Don Andrea Florio - parrocchia di Sciaré 

Don Michele Gatti : Parroco di Cascinetta e Cajello.

Don Davide Toffaloni: Unità pastorale

Alle 20.00 RINFRESCO PLASTIC FREE condiviso. 

Portate qualche pietanza preparata da voi da condividere e le vostre stoviglie ( piatto, posate e bicchiere).

Noi di Circolo Laudato Si Busto Arsizio "San Francesco " porteremo cibo realizzato con prodotti del Gruppo Acquisto Solidale di Cascina Elisa. 

Dopo il rinfresco è previsto un momento di riflessione  condiviso.

mercoledì 25 settembre 2024

Notangenziale. corteo 12 ottobre Albairate

 Riceviamo e volentieri pubblichiamo, invitando alla partecipazione.


Video corteo (interventi dei sindaci) del 2015 a cura di VAS MULTIMEDIA 


Video del corteo a cura di COERENZAETRASPARENZA 



sabato 21 settembre 2024

22.9.2024 assemblea di Europa Verde (verdi e possibile) della Città metropolitana di Milano

 Vari vizi inficiano e rendono inutile un'assemblea attesa da gennaio 2016.

La p5, le logge massoniche e le quinte colonne degli ordini professionali, in vista delle olimpiadi e speculazioni annesse, sono più agguerriti del solito. Questa volta, dopo i dipendenti di Regione Lombardia, scappati, la Punginelli. Provano con gli ex grillini.

L'opa, la scalata ai verdi con ex M5S della evi è fallita miseramente, imbarcando gente che poi, come Vigna a Legnano, sabotava le campagne elettorali, oltre a non fare attività o sostenere le mobilitazioni ambientaliste.

Quella di Gallarate in questi giorni, simbolica e nazionale, è la conferma. 

I grillini non si sono visti. 

In questo scambio di mail con il portavoce regionale, ex M5S, Devis Dori, già deputato col M5S e al sostegno del governo con la lega, perché siamo i verdi e certe cose van ricordate e non sono neutre.

Dopo i casi di Evi, e deputati e senatori che hanno assunto collaboratori come se fossero in una azienda privata, senza consultare le assemblee.

È urgente darsi una norma interna ai Verdi, ed evitare scalate. Già la Grandi, poi gli ex M5S. I verdi devono fare i verdi e devono venire rappresentati da Verdi. 









#area metropolitana MilanoVerde2024 

Più lentamente 

più in profondità 

con più dolcezza  

Alexander Langer 

PREMESSA 

Il 19 maggio scorso, l’Italia ha raggiuto l’Overshoot Day 2024, il giorno in cui noi italiani 

terminiamo le risorse naturali disponibili per tutto l’anno, iniziando a consumare quelle del 

prossimo. Questo significa che dal 19 maggio siamo in debito con la Terra, avendo esaurito 

le risorse che la natura del nostro Paese è in grado di rinnovare nell’arco di un anno. Se tutti 

vivessero come noi italiani, per arrivare alla fine del 2024, servirebbero le risorse di ben 2,7 

Terre, secondo le stime dell’organizzazione di ricerca Global Foodprint Network 

Il cambiamento climatico costa all’Italia 300 euro per abitante, che è record in UE. 

La cifra è aumentata di 5 volte (+490%) dal 2015 ad oggi. I dati elaborati, da The European 

House – Ambrosetti (notoriamente non sono dei talebani ambientalisti), sono emersi 

durante la sesta edizione della Community Valore Acqua per l’Italia che include 42 tra 

aziende e istituzioni della filiera estesa dell’acqua. 

Il World Economic Forum, solo 6 mesi fa, pubblicava un nuovo report sul bilancio 

economico a livello mondiale dei vari fenomeni del cambiamento climatico. I risultati 

numerici sono inquietanti e così sintetizzati: 

 negli ultimi 20 anni gli eventi meteorologici estremi a livello globale, come uragani, 

inondazioni e ondate di caldo, sono costati circa 2.800 miliardi di dollari; 

 dal 2000 al 2019 i costi sono in media di 143 miliardi di dollari all’anno e 16,3 milioni 

di dollari l’ora; 

 il cambiamento climatico legato all’uomo potrebbe essere collegato a un totale 

di 260,8 miliardi di dollari di danni derivanti dai 185 eventi studiati, ovvero circa il 

53% dei danni totali; 

 il 16% dei danni è legato alle ondate di caldo. Inondazioni e siccità hanno 

rappresentato ciascuna il 10% dei danni netti, mentre gli incendi sono stati collegati 

al 2% dei danni

ReferendumCittadinanza, 𝘂𝗻 𝗽𝗶𝗰𝗰𝗼𝗹𝗼 𝘀𝗳𝗼𝗿𝘇𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲 𝗿𝗶𝘀𝘂𝗹𝘁𝗮𝘁𝗼

 #ReferendumCittadinanza, 𝘂𝗻 𝗽𝗶𝗰𝗰𝗼𝗹𝗼 𝘀𝗳𝗼𝗿𝘇𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲 𝗿𝗶𝘀𝘂𝗹𝘁𝗮𝘁𝗼

Dal fb della Eurodeputata Ilaria Salis

Invito tutte e tutti a firmare online il quesito referendario che propone di ridurre da 10 a 5 gli anni di legale e continuativa permanenza in Italia per poter chiedere la cittadinanza per se stessi e per i propri figli minorenni, allineando l’Italia con quanto già avviene nei grandi paesi europei.

La vita di oltre due milioni di persone – tra cui di moltissimi giovani – cambierebbe concretamente in meglio.

Per esempio, la cittadinanza libera dal ricatto del permesso di soggiorno, consente di partecipare a concorsi pubblici, di ottenere incarichi pubblici, di potersi muovere liberamente e lavorare nei paesi dell’Unione Europa, di votare alle elezioni.

Non è dunque solo una questione identitaria, la posta in gioco è un’importante estensione dei diritti politici e materiali per affermare il principio dell’eguaglianza. 

Contro le discriminazioni, contro il capitalismo razziale e il razzismo di Stato, dimostriamoci solidali e uniti in questa battaglia di civiltà.

Non ci sono scuse, firmiamo e facciamo firmare il più possibile.

https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/1100000

giovedì 19 settembre 2024

Ossona in rosa 6 ottobre 2024

 Ossona torna a tingersi di rosa, in occasione della marcia benefica a sostegno della prevenzione delle malattie.

L'appuntamento è per domenica 6 ottobre 

Video scorse edizioni 





Strada senza uscita. Fumetto. Presentazione al presidio salvabosco Gallarate via Curtatone

 📌 VENERDÌ 20/09 ORE 16

🌳 Chiacchiere al bosco di via Curtatone sulle lotte del territorio 🌳

All'inizio della strada che portava all'industria chimica Icmesa, un cartello avvertiva: Strada senza uscita.

A Seveso-Meda il 10 luglio 1976 si è verificato il primo grande disastro industriale italiano. Una nube di diossina fuoriuscita dalla fabbrica Icmesa si è diffusa nei cieli della Brianza e del milanese con gravi conseguenze per la salute delle persone, per l'ambiente e gli animali.

"Strada senza uscita" è un fumetto che racconta questa storia, partendo dai racconti e dalle esperienze di chi ha lottato per non fare cadere nell'oblio quel disastro e le conseguenze che ancora oggi incombono sul quel territorio, minacciato dalla costruzione dell'autostrada Pedemontana lombarda.

Parco del Ticino. 50 anni e fa tagliare un bosco

 A ben ragione, nella vicenda di via Curtatone a Gallarate, questa lettera del Parco del Ticino, era "dimenticata".

La vicenda è nota, Gallarate, 4 plessi scolastici di quartiere verranno chiusi (nelle intenzioni della giunta) per un mega plesso scolastico a lato dell'autostrada.

La lettera non necessita commenti.









mercoledì 18 settembre 2024

Sul corteo di Domenica 15 a Gallarate

 Riceviamo e volentieri pubblichiamo 

Sul corteo di Domenica 15 a Gallarate 

Domenica pomeriggio, un corteo eterogeneo e allegro ha attraversato le vie di Gallarate per esprimere contrarietà al progetto Grow29. L'opera prevede la chiusura di quattro scuole di quartiere e la costruzione di un nuovo polo scolastico dove attualmente si trova il bosco di via Curtatone.

Gli almeno 400 partecipanti hanno portato nelle strade l'opposizione all'ennesima colata di cemento in una città che ha già consumato il 54% del proprio suolo. 

Durante il percorso, diversi interventi hanno raccontato i 40 giorni di resistenza instancabile sia sopra che sotto gli alberi. Sono state espresse critiche severe ma giuste nei confronti dell'amministrazione che sostiene questo progetto nocivo e si è denunciata la repressione da parte delle forze dell'ordine, contrapposta al senso di comunità che si sta formando intorno al presidio permanente. 

In questi 40 giorni di mobilitazione, numerosi comitati cittadini e territoriali sono accorsi a difesa della resistenza del bosco, riconoscendo lo schema di attacco agli spazi verdi e selvatici a cui nel varesotto (e in tutta la Lombardia) siamo tristemente abituati e che nei prossimi anni continuerà ad interessarci (dal progetto dell'ospedale unico di Gallarate e Busto Arsizio, fino all'espansione dell'aeroporto di Malpensa). 

Siamo pienamente soddisfatti della manifestazione per essere riusciti a portare, insieme alle voci del bosco, le voci di diverse realtà e diverse generazioni unite in difesa del territorio e che domenica hanno gridato:


QUESTA COLATA DI CEMENTO 

NON S'HA DA FARE!

VIVA OGNI BOSCO! VIVA OGNI ECOSISTEMA!


Il presidio di Via Curtatone