Il Natale si avvicina e Regione Lombardia sta preparando un "pacco" coi fiocchi per decine di migliaia di famiglie con persone non autosufficienti.
Un taglio della misura B1 (contributo economico per la disabilità gravissima) che arriva fino a oltre il 40%.
Il Piano nazionale non autosufficienza 2022-2024 prevedeva già da due anni uno spostamento di una parte delle risorse del fondo sui servizi, precisamente il 5% nel 2022, il 15% nel 2023 e il 25% nel 2024, eppure nessuno si è posto il problema che in Lombardia i servizi sono praticamente introvabili a causa di un sistema totalmente basato sul privato-accreditato con tariffe peraltro ampiamente sottoremunerate.
Due anni di preparazione nei quali le direzioni competenti avrebbero potuto e dovuto confrontarsi con chi di questi servizi necessita così come avrebbe dovuto creare le condizioni per le quali questi servizi potessero diventare accessibili e fruibili. E invece incontri segreti solo con "rappresentanti storici" scelti con grande cura, del tipo: chi si adatta e si lamenta poco, e solo in privato, è il benvenuto, chi rompe i coglioni invece si può accomodare fuori.
Superfluo sottolineare che Nessuno è Escluso ODV sia stato fatto fuori scientemente ma soprattutto senza nessun criterio da tavoli che in realtà sono assolutamente inutili visti i risultati e a questo punto ciò rappresenta un vanto. Ma per rispetto delle centinaia di famiglie che rappresentiamo abbiamo comunque presentato una formale richiesta di accesso agli atti. Nel frattempo, come sempre fatto lavoreremo e romperemo ancora di più da fuori e come nel 2019, quando rispedimmo quel primo pacco di Natale che regione aveva confezionato, costringendo a modificare immediatamente la dgr 2720 del 23 dicembre 2022.
Con la imminente delibera quindi nel 2024 migliaia di famiglie si ritroveranno impossibilitate a pagare terapie riabilitative per i propri cari (soprattutto minori con gravissime disabilità e/o malattie rare) a causa dei tagli dei contributi che non potranno essere recuperati con i servizi in quanto nessuna azienda territoriale è pronta ad erogarli.
Loro diranno (anzi hanno già detto) che non possono fare altrimenti perché è il piano nazionale che lo prevede, peccato che lo preveda da due anni e che lo stesso piano, scaricabile sul web, dica chiaramente che per ovviare alla transizione che soprattutto in determinate regioni potrà essere complicata a causa delle organizzazioni territoriali, e la Lombardia è un modello da non copiare, possono stanziare fondi propri per garantire la continuità delle prestazioni.
Volete sapere di cosa parliamo in termini di cifre? Quelle esatte della nuova dgr non le conosciamo ufficialmente, ma in generale parliamo di uno spostamento di circa 13 milioni sul totale dei fondi ministeriali destinati alla Regione Lombardia che andranno ad implementare la assistenza diretta (servizi) ma non sappiamo in quale maniera.
Volete sapere quale è il bilancio della Regione Lombardia 2023?
26 MILIARDI DI EURO!
Quindi su una tale cifra monstre, la regione non è in grado di trovare 13 milioni che consentano di NON modificare i contributi e di avere un anno (il terzo) per riformare un sistema sociosanitario totalmente insufficiente e inefficace a soddisfare le necessità delle persone non autosufficienti e delle proprie famiglie.
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