Gli inteventi in commissione di Elisabetta Strada e di Matteo Piloni
Il rischio, è di un vero apripista che esautori i parchi e consenta, come sta avvenendo a Casorezzo, che con uno scaricabarile, Regione Lombardia, ricopra la regione di discariche
“Quanto avvenuto ieri nella Commissione regionale Agricoltura è inaccettabile. La maggioranza di destra che governa la Regione vuole scippare il Parco Agricolo Sud Milano alla Città Metropolitana e ai 60 Comuni che ne fanno parte. Non vi è stata una seria discussione in commissione che ieri ha licenziato il progetto. Le criticità sollevate in audizione dalla Città metropolitana e da 43 Sindaci in una lettera indirizzata al Presidente Fontana e all'Assessore Rolfi non sono state minimamente prese in considerazione. Gli stessi Sindaci non sono stati neppure auditi in Commissione. L’autonomia che la destra sbandiera è da intendersi come la libertà di fare ciò che si vuole senza rendere conto a nessuno. Giudichiamo questa operazione arrogante, incomprensibile e intempestiva. Non vi sono precisi impegni circa gli obiettivi futuri e non vi è nessuna certezza, anzi crediamo proprio il contrario, che complessivamente il Parco potrà contare su maggiori risorse economiche. Difficile capire quale visione vi sia dietro questo progetto di legge. Nel merito la Regione Lombardia per esempio decide di nominare un Direttore in contrasto con la legge quadro regionale e in maniera differente da quanto avviene in tutti gli altri parchi lombardi, non solo, svilisce la rappresentanza territoriale dei Sindaci riducendo da 4 a 3 i rappresentanti nella governance mentre viene aumentata la rappresentanza regionale da 1 a 2 membri, sempre in contrasto con quello che avviene negli altri parchi lombardi. La Regione chiama rilancio quella che invece è una chiara volontà di mettere le mani sulla più grande cintura verde metropolitana europea. Faremo tutto quanto è in nostro potere affinché il Parco non venga smantellato e perché il prezioso impegno profuso per la salvaguardia ambientale in oltre 30 di Parco Agricolo Sud Milano non sia azzerato con un ritorno al passato senza tutele per l'ambiente e per il territorio che non vogliamo nemmeno immaginare".
la Commissione regionale Agricoltura ha licenziato il
progetto di legge che modifica la legge n.16 del 2007 (Testo unico delle leggi
regionali in materia di istituzioni di parchi) sulla disciplina del Parco
Agricolo Sud Milano. A favore i partiti della maggioranza, voto contrario da
parte di PD, Lombardi Civici Europeisti e Movimento 5 Stelle.
Contrario alla decisione il Movimento Cinque Stelle
A contestare la norma è invece il Movimento Cinque Stelle
che parla di vero e proprio scippo nella gestione del Parco nei confronti di
Città Metropolitana.
«Approvato in Commissione lo scippo del Parco Sud da
parte di Regione Lombardia.
I nostri peggiori timori sono andati concretizzandosi con il voto della
maggioranza - ha affermato il consigliere Nicola Di Marco - Regione
nominerà il direttore generale del parco, sottraendone di fatto la governance
ai territori e a Città Metropolitana, con buona pace dei tanto sbandierati
principi di autonomia territoriale con cui la Lega si riempie la bocca da
decenni. Abbiamo sempre sostenuto che dietro lo scippo del Parco Sud ci fosse
la fame di poltrone, che muove le politiche del centrodestra in Regione
Lombardia. Oggi ne abbiamo avuto conferma.
Al centrodestra poco o nulla interessa in merito alla revisione dell’assetto
del Parco finalizzata a precisi impegni e obiettivi futuri quali: la
salvaguardia dell’ambiente, l’azzeramento del consumo di suolo e la tutela
delle biodiversità. Tutti argomenti segnalati nelle precedenti audizioni da
associazioni ambientaliste e anche da una lettera firmata dalla maggioranza dei
Comuni del Parco.
I Cinque Stelle parlano anche di come alcune aree del
parco siano interessate da futuri possibili passaggi di strade e insediamenti
logistici:
"Questo territorio oggi è al centro di appetiti di
grandi gruppi di interesse e non vorremmo che possano tornare in auge
scellerati progetti di cementificazione dell’area, ulteriori impattanti
insediamenti logistici o nuove autostrade - come quella ipotizzata negli anni
scorsi e parallela al tracciato della SP40, che sembra la riproposizione di
parte della TOEM - con caselli a pagamento. ll Movimento Cinque Stelle si
batterà in difesa delle peculiarità del Parco Sud e delle realtà che lo abitano
durante la discussione in Consiglio Regionale. In Aula, dove i tempi del
dibattito non saranno contingentati, porteremo le nostre proposte di rilancio
sostenibili, a quel punto vedremo chi veramente voglia effettivamente riformare
e rilanciare l’ente e chi invece è solo interessato alle poltrone» così il
capogruppo del Movimento Cinque Stelle Lombardia, Nicola Di Marco, dopo il voto
della VIII Commissione Agricoltura che ha approvato il PDL N. 218 “Modifiche al
Titolo I, Capo XX, Sezione I, della legge regionale 16 luglio 2007, n. 16
(Testo Unico delle leggi regionali in materia di istituzione di parchi) sulla
disciplina del Parco Agricolo Sud Milano”.
Contrari anche gli esponenti del PD
Sulla questione è intervenuto anche il Partito
democratico che ha votato contrario alla decisione:
“Sui parchi ci si aspetterebbe che Regione Lombardia
collaborasse e sostenesse i territori, invece di entrare a gamba tesa, come nel
caso del Parco agricolo sud. E non per migliorarne il funzionamento, ma solo
per aumentare il proprio potere, attraverso più membri di nomina regionale nel
consiglio di gestione e attribuendo a sé la nomina del direttore, fatto
assolutamente inconcepibile che rasenta l’incostituzionalità e che non si è mai
deciso per nessun altro parco. Altro che autonomia! La Lega la chiede a Roma,
ma poi non la mette in pratica nei territori e nei comuni della nostra regione.
E anche dal punto di vista economico non cambia nulla”.
Così intervengono Fabio Pizzul e Matteo Piloni,
capogruppo e capodelegazione dem in commissione Agricoltura al Pirellone, dopo
l’approvazione del progetto di legge che intende trasformare la governance del
Parco Agricolo Sud Milano, modificando la legge regionale 16/07.
“Le modifiche apportate al testo non sono sufficienti a
impedire che questo diventi l’unico parco della Lombardia ad avere una
ingerenza non solo politica, ma anche amministrativa molto forte da parte della
Regione – dicono – ci auguriamo che la maggioranza riveda le proprie posizioni
in aula consiliare, dove ci batteremo nel tentativo di riportare al centro del
dibattito il territorio”.
In lombardia occorre costruire un campo largo, democratico
e civico per porre fine a questa malagestione della Lombardia
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