Mentre da giorni, le cronache son prese da un poco edificante dibattito sulle candidature, una luce, arriva da Venezia. Un esempio di correttezza, serietà e buona politica.
Di Gianfranco Bettin
Mi è stato proposto di candidarmi al Parlamento, in una posizione di pressoché certa elezione. Come sanno le persone più vicine politicamente, fin da quando la discussione sulle candidature si è aperta, qualche settimana fa, non ho accettato la proposta - e l’ho ribadito anche in questi giorni - malgrado ne fossi onorato e per quanto sia perfettamente consapevole che si tratterebbe di un ruolo che garantisce strumenti importanti di lavoro politico e istituzionale.
Poco meno di due anni fa, però, mi sono impegnato, candidandomi al consiglio comunale di Venezia, a rappresentare qui la città e a lavorare per essa, insieme ai colleghi di maggioranza e minoranza (in quest’ultimo ruolo, quanto a me, all’opposizione - spero in modo costruttivo - dato l’esito elettorale del settembre 2020). Quindi, nel pieno e nel vivo di una fase cruciale della vita sociale ed economica di Venezia e del nostro impegno amministrativo, passare a un altro ruolo, altrove, non mi sembrerebbe serio nei confronti di chi mi ha dato il mandato per lavorare in consiglio comunale. Forse se il mandato fosse stato già più avanti, verso la parte conclusiva, avrei potuto pensarci, ma in questo momento mi sembra chiaro che sia per me doveroso continuare nell’impegno che ho assunto a Venezia.
Gianfranco Bettin
Venezia, 19 agosto 2022
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