Nell’elenco dei firmatari
dell’impegno per l'eliminazione delle auto a combustione entro il 2040 a
livello globale ed entro il 2035 nei principali mercati, l’Italia non c’è.
“Negli accordi
concomitanti alla COP26 l’Italia sarà di sicuro ricordata come il grande
assente” - commentano con amarezza in una nota stampa i co-portavoce di Europa
Verde, Eleonora Evi ed Angelo Bonelli.
“Evidente - aggiungono- che il nostro Governo abbia dimenticato che l’Italia detiene il triste primato europeo per densità di automobili (655 ogni mille abitanti) e che il settore dei trasporti causa da solo ¼ delle emissioni totali, come evidenziano recenti dati ISPRA. Evidente anche che l’appello di Mastrojeni, vicepresidente dell’Unione per il Mediterraneo, che ha appena ricordato come il nostro mare si scaldi il 20% più rapidamente della media globale, destabilizzando pesantemente il clima, sia caduto nel vuoto.
Inaccettabile che
l’Italia dove, lo ricordiamo, è stato istituito un Ministero della transizione
Ecologica, non adotti misure concrete nella lotta alle emissioni e, dopo aver
strizzato l’occhio a trivellazioni e nucleare, aver ospitato un G20 che si è
rivelato inutile passerella politica per spot promozionali ed evanescenti buone
intenzioni, non si ponga in prima linea negli impegni internazionali contro la
crisi climatica.
All’ impegno di Glasgow sulle emissioni zero dei veicoli, firmato da governi, produttori automobilistici, istituzioni ed investitori con partecipazioni significative nelle case automobilistiche, mancano anche, tra gli altri, Germania e Francia, ma essere in buona compagnia in questo caso non rappresenta una giustificazione ricevibile.
Un pessimo, ulteriore
segnale dal nostro Paese, a conferma di quanto continuiamo ad essere lontani
anni luce da un concreto avvio verso quella Transizione Ecologica che
rappresenta un’occasione imperdibile per diventare competitivi nelle sfide del
futuro e che per il Ministro Cingolani sembra invece essere solo una sigla a
giustificazione di una poltrona"- concludono.
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