martedì 9 novembre 2021

CLIMA: DA 22 GIORNI SCIOPERO FAME CONTRO SUSSIDI A FONTI FOSSILI

 "Oggi io inizierò uno sciopero della fame contro i sussidi ai fossili". Lo aveva annunciato in un video su facebook lo scrittore e ecologista Gianfranco Mascia lo scorso 19 ottobre, rivolgendosi anche al ministro della Transizione energetica Roberto Cingolani. Dopo 10 giorni di sciopero della fame integrale (solo due caffé al giorno) e continuativo, Mascia era stato fermato dal medico. Hanno continuato la protesta un gruppo di 50 persone, appartenenti a varie associazioni ecologiste e alla rete di Europa Verde, con uno sciopero della fame a staffetta. Oggi Mascia ha deciso di riprendere la sua iniziativa nonviolenta di digiuno integrale: "Siamo al 22esimo giorno di sciopero della fame a staffetta, che oggi io riprendo, dopo aver fatto i primi 10 giorni, e credo che proseguirà almeno fino alla fine della Cop26, poi vedremo. Aspettando che il Parlamento si decida a inserire il taglio ai sussidi ai fossili nella Legge di Bilancio" annuncia Mascia oggi in un video rivolgendosi a Cingolani. "Dal 27 marzo 2020, durante il primo lockdown e in occasione del digital strike dei Fridays For Future, ho iniziato la mia forma di protesta un poco singolare: non mi sarei tagliato la barba finché il Governo non avesse tagliato la quota dei sussidi ambientalmente dannosi riservata alle fonti fossili, quasi 19 miliardi di euro - aggiunge -. Una barba che adesso é giá lunga 25 centimetri". Mascia, 60 anni, questa estate ha percorso più di 2000 chilometri in bicicletta, il Cimatour, un tour per presentare il suo ultimo lavoro "Come Osate", un saggio che racconta la storia proprio dei Fridays For Future. Ed ora, tutti i giorni, scrive una PEC al ministro Cingolani per informarlo sulla sua campagna. "Lei, ministro, ha veramente una grande opportunità nelle sue mani - conclude -. Potrebbe essere ricordato come quello che per primo ha finalmente tagliato i sussidi alle fonti fossili". 

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