riceviamo e volentieri pubblichiamo
“Ho condiviso con il Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, le preoccupazioni emerse a livello europeo rispetto alle evidenze scientifiche secondo cui grandi opere come il TAV ostacolano fortemente il raggiungimento degli obiettivi climatici e ambientali dell’UE” - così Eleonora Evi, europarlamentare di Europa Verde.
“Per quanto la transizione dal trasporto su gomma a quello su rotaia vada fatta al più presto” - aggiunge l’eurodeputata - “studi indipendenti delineano uno scenario preoccupante, prevedendo che il collegamento ad alta velocità Torino-Lione produrrà emissioni almeno fino al 2055. Come titolare in Commissione Ambiente, salute pubblica e sicurezza alimentare (ENVI), sono particolarmente impegnata nell'incoraggiare e vigilare sulla transizione a una mobilità autenticamente sostenibile. Per questo motivo, il mese scorso, con il sostegno di altri 20 eurodeputati, ho scritto al vice-presidente della Commissione europea, Frans Timmermans, e al commissario all'ambiente, Virginijus Sinkevičius, per sollecitare un loro riscontro in merito alla compatibilità tra le grandi opere e il Green deal europeo."
"Non esito a definire il TAV un crimine ambientale, e invito il ministro Giovannini a impostare le sue valutazioni rispetto alla continuazione di questo progetto, e in generale sullo sviluppo infrastrutturale previsto dal Recovery Plan, su solide basi scientifiche che ne attestino o meno la sostenibilità, ad esempio guardando al calcolo delle emissioni sul ciclo di vita.
La transizione ecologica verso la quale stiamo indirizzando tutte le politiche europee” - conclude Eleonora Evi - “non può ammettere opere dall'impatto ambientale devastante: continuare a supportare il TAV è semplicemente un atto di incoerenza”.
segue lettera inviata
Bruxelles, 22 marzo 2021
Frans Timmermans
Vice-Presidente esecutivo per il Green Deal europeo
Virginijus Sinkevičius
Commissario all’Ambiente, l’Oceano e la Pesca
Per conoscenza
Ursula von der Leyen
Presidente
Adina Vălean
Commissaria ai Trasporti
c/o Commissione europea
Rue de la Loi 200
1049 Bruxelles
Belgio
Oggetto: compatibilità del collegamento ferroviario ad alta velocità Torino-Lione con ilGreen Dealeuropeo
Egregio Vice-Presidente Timmermans, egregio Commissario Sinkevičius,
Vi scriviamo per esprimere la nostra preoccupazione per le posizioni recentemente
assunte dalla Commissione rispetto alla compatibilità dei progetti infrastrutturali di
bandiera della rete TEN-T, e in particolare il collegamento ferroviario ad alta velocità
Torino-Lione, con il Green Deal europeo (EGD).
Negli ultimi 30 anni, questo “megaprogetto” infrastrutturale, che l’UE finanzia attraverso il
Meccanismo per collegare l’Europa, è diventato “famoso” per la completa mancanza di
coinvolgimento delle popolazioni locali e la repressione delle voci di protesta nelle valli alpine.
Oggi, emergono sempre più preoccupazioni rispetto al bilancio di carbonio dell’opera,
calcolato in termini di emissioni incorporate lungo il ciclo di vita dell’infrastruttura. Studi
indipendenti puntano verso l’inquietante scenario che il collegamento ad alta velocità
Torino-Lione produca emissioni almeno fino al 2055, come delineato dal Rapporto speciale
no. 10/2020 della Corte dei conti europea, e come portato alla vostra attenzione da un gruppo
di esperti, capeggiati da Luca Mercalli della Società Meteorologica Italiana onlus, nella loro
lettera del 17 dicembre 2020.
Malgrado questo scenario, la Commissione sta mostrando un supporto risoluto a questo
progetto come parte dell’EGD. Nella sua risposta alla lettera di Mercalli, la Commissaria
Vălean descrive il Torino-Lione come “un progetto veramente europeo”, “un progetto della
solidarità e unità europea” e “un’infrastruttura transfrontaliera moderna ed ecologica” che
permette di “trovare una soluzione efficace e sostenibile all’attraversamento delle Alpi” e dare
benefici alle economie e alle popolazioni UE. Analogamente, in risposta all’interrogazione
2
parlamentare E-003690/2020, la Commissaria Vălean affermava che “la nuova galleria segnerà una svolta per il trasporto di merci e persone nelle valli alpine ecologicamente sensibili”.
Siamo del tutto favorevoli e a sostegno del più rapido passaggio possibile dalla strada alla
ferrovia, al fine di ridurre le emissioni del settore dei trasporti e rendere la mobilità UE più
forte e più sostenibile, specialmente a livello regionale e locale, come chiesto recentemente
dalla risoluzione parlamentare del 20 gennaio 2021 sulla revisione delle linee guida TEN-T.
Tuttavia, alcuni studi mostrano che la costruzione di gallerie rende impossibile alla ferrovia
ad alta velocità compensare le proprie emissioni incorporate.
A fronte di da ciò, vi poniamo le domande seguenti:
La Commissione è in possesso di stime sulle emissioni del collegamento Torino-Lione
che suggeriscano uno scenario differente? Se così non fosse, come può essere
compatibile con l’EGD un progetto infrastrutturale che è probabile produca
emissioni almeno fino al 2055?
La Commissione è impegnata ad assicurare coerenza tra la legislazione in corso e
prossima, gli obiettivi climatici e l’EGD? Se sì, la revisione del Regolamento TEN-T
includerà obblighi di valutazione delle emissioni sul ciclo di vita per megaprogetti
come la Torino-Lione, comprese le emissioni “Scope 3” e possibilmente in base a
valutazioni indipendenti?
La Commissione intende tener conto dell’impatto sulla biodiversità prima di
finanziare progetti con fondi UE?
Il raggiungimento di un’economia circolare e neutrale rispetto al clima in Europa entro il 2050
è un obiettivo di per sé ambizioso, ma richiede, a partire da oggi, passi sufficientemente
ambiziosi e attenti. Proprio come bisogna smettere di finanziare le fonti fossili il più presto
possibile, crediamo che un’esecuzione seria e coerente del Green Deal europeo richieda
alla Commissione di fermare il finanziamento del collegamento Torino-Lione e analoghi
megaprogetti infrastrutturali.
1 A titolo esemplificativo: J. Westin & P. Kågeson, “Può la ferrovia ad alta velocità compensare le sue emissini incorporate? [Can high speed rail offset its embedded emissions?]”, Transportation Research Part D, no. 17,
2012, pp. 1-7.
In fede,
I deputati e le deputate al Parlamento europeo
Eleonora Evi
Leila Chaibi
Marie Toussaint
Michèle Rivasi
Rosa D’Amato
Martin Buschmann
Manuel Bompard
Piernicola Pedicini
Sira Rego
Manu Pineda
Ignazio Corrao
Manon Aubry
Gwendoline Delbos-Corfield
Anna Deparnay-Grunenberg
Jutta Paulus
Ciarán Cuffe
Michael Bloss
Yannick Jadot
Tatjana Ždanoka
Philippe Lamberts
Alexis Georgoulis
Nessun commento:
Posta un commento