Di Silvia Zamboni (Verdi)
È davvero preoccupante che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) del governo per l'impiego dei 210 miliardi di euro del fondo #NextGenerationEU (Recovey Fund) non preveda risorse a favore del risanamento ambientale del bacino padano. Si tratta infatti di un’area che vede #Brescia e #Bergamo registrare il più alto tasso di mortalità da particolato fine in Europa, mentre #Torino e #Milano sono al terzo e quinto posto per mortalità da biossido di azoto. In Veneto è #Vicenza la maglia nera di questa classifica dello smog alle stelle; in Emilia-Romagna nove le città nella top100 delle città più inquinate: #Piacenza è la prima al 25esimo posto, seguita da #Ferrara (26), #Carpi (33), #Parma (38), #Modena (50), #Sassuolo (60), #Bologna (73), #Forlì (82) e #Ravenna (89). Sono dati che confermano al di là di ogni dubbio l’esistenza di un'emergenza sanitaria, oltre che ambientale nel bacino padano. Non a caso la Regione Emilia-Romagna deve predisporre un piano di risanamento dell’aria in risposta alla sentenza di condanna della Corte di Giustizia europea per lo sforamento delle concentrazioni di polveri sottili #PM10.
Per uscire dall’emergenza occorrono interventi accompagnati da investimenti massicci in tutti i settori di emissione delle polveri sottili e loro precursori: dalla mobilità motorizzata non elettrica ai mega allevamenti intensivi; dalla produzione e impiego di energia da fonti non rinnovabili agli impianti di riscaldamento ad alte emissioni. Bisogna investire per lo sviluppo della mobilità elettrica, delle fonti rinnovabili; per la sostituzione delle caldaie alimentate da fossili con pompe di calore; per l'isolamento termico di case ed uffici; per la diffusione dei metodi di agricoltura climate smart.
Per questo come #Verdi chiediamo al governo di stanziare risorse adeguate del Recovery Fund riconoscendo il bacino padano, dove vivono venti milioni di persone, come un'area di emergenza ambientale e sanitaria di interesse di nazionale. Risorse da associare a target misurabili di riduzione dei gas che avvelenano l'aria che respiriamo. Sarebbe un modo anche per tradurre in atti concreti la lotta contro l'emergenza climatica, visto che le fonti dello smog sono le stesse che coi gas climalteranti fanno aumentare la febbre del pianeta all'origine dei cambiamenti climatici.
Senza mettere in campo risrse adeguate a sostenere la svolta verde, continuare a parlare di sostenibilità rischia di rimanere solo uno slogan vuoto.
Info sulla ricerca sull'inquinamento: https://bit.ly/2NsymhE
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