Il tentativo di allargamento del cantiere di questa notte è l'ennesimo e ridicolo spot pubblicitario di Telt che, nonostante i cronici ritardi ventennali dell'opera, vorrebbe dimostrare che i lavori stanno andando avanti. Questo atto di forza dei promotori dell'opera avviene infatti a poche ore dalle audizioni in Senato sul dossier Torino - Lione. Alla luce delle valutazioni della Corte dei Conti Europea e del rapporto Crozet che confermano l'inutilità dell'opera e il suo essere antistorica probabilmente TELT e compagnia cantante dormono sonni meno tranquilli: il Re è nudo anche se le lobbies del cemento continuano a tentare di travestire il mostro ecocida da nuova frontiera della green economy.
Che la lobby del TAV tutto sommato sia preoccupata dalle sorti dell'opera e dalla costanza del movimento lo dimostra il modo in cui è stato portata avanti l'operazione. In piena notte, verso l'una, come chi deve fare qualcosa di losco e con un dispiegamento di forze dell'ordine spropositato. L'intero paese di Giaglione è cinto d'assedio con polizia e digos che ne controlla gli ingressi, posti di blocco in giro per la valle e in stazione a Susa. Nonostante ciò però il movimento No Tav non si perde d'animo, i resistenti dei Mulini stanno continuando a frenare il procedere dei lavori e molti abitanti della valle stanno tentando di raggiungere Giaglione.
L'audizione di Telt al Senato dovrebbe avvenire alle 11 e già ce li immaginiamo a sventolare questo farsesco atto di violenza nei confronti della terra e della salute, ma la verità è che degli obbiettivi che i promotori dell'opera avrebbero dovuto portare a casa entro l'anno di fronte alle richieste europee ben poco è stato compiuto. Tra il pantano di Salbertrand e Susa, l'idiota progetto dell'Autoporto di San Didero e la resistenza dei Mulini in Clarea la lobby del TAV ha più di una gatta da pelare.
Nonostante la pandemia imponga un radicale ripensamento di come vengono spese le risorse pubbliche e del rapporto con la natura, questi squallidi devastatori continuano a portare avanti il loro progetto fatto di profitto e di morte, abbattendo decine e decine di alberi e mettendo in serio pericolo la salute degli abitanti della valle.
E' importante dunque raggiungere e sostenere chi sta resistendo il Clarea e farla trovare lunga alle truppe d'occupazione, gridando sempre più forte il nostro "NO" che a fronte della crisi sanitaria, ecologica e sociale che stiamo vivendo ha ancora più ragioni dalla sua parte. #avantiNoTav
Fonte fb. Notav
Nessun commento:
Posta un commento