Da un giornalista S. M.
Dopo 16 giorni in Libano, rientro in Italia.
All’andata il tampone è obbligatorio. Senza non si parte.
Quando si atterra a Beirut, all’interno dell’aeroporto, prima del ritiro dei bagagli, c’è un’area dedicata al controllo dei tamponi. Anche chi non l’avesse fatto, è obbligato a farlo.
Insomma senza tampone non si esce dall’aeroporto.
Dopo due giorni si va a fare un secondo tampone. Nel nostro caso, per misure di sicurezza, ne facciamo un terzo dopo altri due giorni.
Rientro in Italia.
Il tampone non è obbligatorio (noi lo facciamo comunque prima di partire).
A Malpensa siamo tenuti a consegnare l’autocertificazione su un foglio di carta (mi immagino che finirà in qualche cestino o ufficio polveroso)
Chiedo al poliziotto “vuole vedere il PCR?”
Mi guarda perplesso e scocciato “no, no. Vada”.
Sul nostro volo (da Istanbul) ci sono persone provenienti da altri Paesi.
Tutti consegnano l’autocertificazione.
Tutti escono. Nessun controllo.
Grazie e arrivederci.
Fine.
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