giovedì 28 febbraio 2019

Milano: una città per tutti? 28 2 2019 h.18

riceviamo e volentieri pubblichiamo

Si parlerà di "Milano: una città per tutti" nel convegno organizzato per ribadire le ragioni alla base della contrarietà al trasferimento dei dipartimenti scientifici di Città Studi dell’Università Statale di Milano nell’ex-area Expo e per leggere, con attenzione critica, le grandi trasformazioni urbane con le quali la città meneghina si sta confrontando.
Ad affrontare questi argomenti si alterneranno il noto archeologo ed accademico dei Lincei Salvatore Settis, l’urbanista nonché ex-assessore all’urbanistica del comune di Roma Paolo Berdini e Serena Vicari Haddock, associata di sociologia dell’ambiente e del territorio all’Università di Milano-Bicocca.
L’iniziativa - in calendario per le ore 18 del 28 febbraio presso l'auditorium Levi dell'Università Statale di via Valvassori Peroni 21 - parte dal gruppo Progetto Lambrate e dall’Assemblea di Città Studi, cartello, quest’ultimo, che riunisce i soggetti sociali – comitati cittadini, studenti e lavoratori dell’ateneo, ecc. - che, in questi ultimi anni, si erano costituiti per contrastare il progetto. Nel frattempo, anche i dipartimenti di matematica, informatica e fisica della “Statale” andavano esprimendo, con varie motivazioni, la volontà di rimanere a Città Studi.

Di trasferimento dei dipartimenti scientifici dell’Università Statale di Milano - attualmente ubicati nel semi-centrale quartiere milanese di Città Studi - si era cominciato a parlare dopo l’esito infruttuoso delle due aste per la vendita dell'area posta nel territorio a cavallo tra i comuni di Milano e Rho che, nel 2015, avevano ospitato l’esposizione universale. Il Governo Renzi aveva così deciso di finanziare la realizzazione nell’area del centro di ricerca Human Technopole e di cofinanziare con 130 milioni di euro del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) il nuovo campus destinato ad accogliere i dipartimenti scientifici dell’ateneo.
La governance dell’epoca dell’ateneo milanese, guidata dall’ex-rettore Gianluca Vago, aveva accolto favorevolmente il progetto e deliberato gli atti conseguenti, recentemente culminati nell’approvazione della proposta di partenariato pubblico-privato per la realizzazione del nuovo campus presentata da Lendlease, la società che si era aggiudicato l’appalto per il masterplan e la rigenerazione dell’ex-area expo, nel frattempo ribattezzata Mind (Milano Innovation District), per una durata di 99 anni.
Tuttavia, una possibile svolta arriva proprio in queste ultime settimane. In occasione dell'inaugurazione dell’anno accademico, il nuovo rettore della Statale, Elio Franzini, delinea un futuro sviluppo tripolare dell'ateneo tra Centro di Milano, Città Studi - "preservata e rilanciata" - e polo scientifico in Mind.
Intanto, è ai nastri di partenza l’Accordo di Programma tra Comune di Milano, Regione Lombardia, Arexpo (la società a capitale pubblico cui sono stati conferiti i terreni), Università Statale, Politecnico e Università di Milano-Bicocca per ridisegnare il futuro del quartiere di Città Studi dopo l’eventuale trasferimento dei dipartimenti scientifici ma anche dell’Istituto Neurologico Besta e dell’Istituto Nazionale dei Tumori. Quest’ultimi, infatti, saranno trasferiti nella Città della Salute, in via di realizzazione nell’ex-area Falck del Comune di Sesto San Giovanni. Un'altra delocalizzazione che sta tuttora provocando non pochi malumori tra i residenti del quartiere di Città Studi.

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