riceviamo e pubblichiamo da ANPI associazione nazionale partigiani italiani
A OTTANT’ANNI DALL’EMANAZIONE DELLE LEGGI ANTIEBRAICHE ITALIANE DEL '38, IL RAZZISMO E L’ANTISEMITISMO IN TUTTA EUROPA RITORNANO, EVOCANDO UN LUGUBRE PASSATO DI GUERRA E DI GENOCIDI, DI MORTE.
FARE MEMORIA E' FONDAMENTALE STRUMENTO PER COMBATTERLI, OLTRE CHE UN ATTO DI GIUSTIZIA NEI CONFRONTI DELLE VITTIME.
I PRIMI DUE DECRETI:
5 SETTEMBRE 1938 - PROVVEDIMENTI PER LA DIFESA DELLA RAZZA NELLA SCUOLA
7 SETTEMBRE 1938 - PROVVEDIMENTI NEI CONFRONTI DEGLI EBREI STRANIERI
PARTIRONO PRIMA ANCORA DEL LORO PUBBLICO ANNUNCIO, IL FAMOSO DISCORSO DI MUSSOLINI A TRIESTE, COLPENDO SIA I CITTADINI EBREI ITALIANI (CON L'ESPULSIONE DALLE SCUOLE DI INSEGNANTI E ALLIEVI) CHE GLI EBREI STRANIERI CHE SI ERANO RIFUGIATI IN ITALIA PER SFUGGIRE AL NAZISMO (INTERNANDOLI PRESTO NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO FASCISTI).
INIZIO COSI' LA PERSECUZIONE DEI DIRITTI A CUI SEGUI' QUELLA DELLE VITE, QUANDO DOPO L'8 SETTEMBRE 1943, IL CAMPO PER PRIGIONIERI DI GUERRA DI FOSSOLI SI TRASFORMO' NEL CAMPO NAZIONALE PER LA DEPORTAZIONE DALL'ITALIA.
EBREI E DEPORTATI POLITICI PARTIRONO ALLORA DAL NOSTRO PAESE VERSO I CAMPI DI STERMINIO, COME MAUTHAUSEN E AUSCHWITZ.
QUI DI SEGUITO,
VI RIPORTIAMO IL COMUNICATO DEL NOSTRO PRESIDENTE PROVINCIALE:
3 Settembre 1938: il regime fascista espelle insegnanti e studenti ebrei dalla scuole pubbliche.
Quest'anno ricorre l'ottantesimo anniversario della emanazione delle famigerate leggi antiebraiche da parte del regime fascista.
Il 3 settembre 1938, con un decreto firmato il 5 settembre, dal re Vittorio Emanuele III, fu vietato agli ebrei, per la sola colpa di essere nati, l’accesso alle scuole pubbliche e alle università. Fu quello il primo violento segnale che poneva fine a una condizione di normalità che nessuno aveva mai pensato che potesse essere messa in discussione. Relativamente all’espulsione degli insegnanti e degli studenti ebrei dalle scuole pubbliche, l’Italia fascista precedette addirittura la stessa Germania nazista, la quale solo dopo il sanguinoso pogrom del 9-10 novembre 1938, prese questa vergognosa misura. A Milano furono numerosi gli studenti esclusi e cacciati dalle scuole pubbliche, tra i quali i giovani degli Istituti Beccaria, Berchet, Manzoni, Parini, Carducci, Moreschi. A distanza di 80 anni dall'emanazione delle famigerate leggi antiebraiche da parte del regime fascista, siamo ancora in presenza di una preoccupante deriva razzista, xenofoba e antisemita, che dobbiamo contrastare, soprattutto, con la Memoria, con la cultura, con la conoscenza storica.
Roberto Cenati
Presidente ANPI Comitato Provinciale di Milano
Quest'anno ricorre l'ottantesimo anniversario della emanazione delle famigerate leggi antiebraiche da parte del regime fascista.
Il 3 settembre 1938, con un decreto firmato il 5 settembre, dal re Vittorio Emanuele III, fu vietato agli ebrei, per la sola colpa di essere nati, l’accesso alle scuole pubbliche e alle università. Fu quello il primo violento segnale che poneva fine a una condizione di normalità che nessuno aveva mai pensato che potesse essere messa in discussione. Relativamente all’espulsione degli insegnanti e degli studenti ebrei dalle scuole pubbliche, l’Italia fascista precedette addirittura la stessa Germania nazista, la quale solo dopo il sanguinoso pogrom del 9-10 novembre 1938, prese questa vergognosa misura. A Milano furono numerosi gli studenti esclusi e cacciati dalle scuole pubbliche, tra i quali i giovani degli Istituti Beccaria, Berchet, Manzoni, Parini, Carducci, Moreschi. A distanza di 80 anni dall'emanazione delle famigerate leggi antiebraiche da parte del regime fascista, siamo ancora in presenza di una preoccupante deriva razzista, xenofoba e antisemita, che dobbiamo contrastare, soprattutto, con la Memoria, con la cultura, con la conoscenza storica.
Roberto Cenati
Presidente ANPI Comitato Provinciale di Milano
Nessun commento:
Posta un commento