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venerdì 8 dicembre 2017
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giovedì 7 dicembre 2017
RAI E CACCIA: IL MONDO VENATORIO NON ABBIA PAURA DEL GIORNALISMO
riceviamo e pubblichiamo
Da alcune frange del mondo venatorio si registrano reazioni scomposte, per non dire sguaiate, in relazione alla terza puntata del programma “Indovina chi viene dopo cena” (RAI 3), condotto da Sabrina Giannini ed andato in onda lunedì 4 dicembre alle ore 23.10. La trasmissione ha trattato, fra l’altro, dei temi del bracconaggio ai piccoli uccelli migratori nel Bresciano e in alcune aree della Campania, dei possibili rischi sanitari legati al consumo di carni crude di cinghiale rispetto al rischio di contrarre la trichinosi, e dei metodi di protezione degli apiari nel Parco Nazionale d’Abruzzo a tutela delle incursioni di alcuni orsi confidenti. E allora? Per quale motivo siano insorte alcune sigle di cacciatori resta un mistero; a meno che non sia dispiaciuto veder trattato su una rete televisiva nazionale il tema dei foraggiamenti illegali dei cinghiali nei boschi (pratica divenuta reato dal 2015), o il riferimento alle reintroduzioni del cinghiale a fini venatori operati negli anni ’70 in alcune aree del Paese, e di cui l’agricoltura di montagna sta pagando il prezzo negli ultimi tempi.
LAC Lega Abolizione Caccia
Da alcune frange del mondo venatorio si registrano reazioni scomposte, per non dire sguaiate, in relazione alla terza puntata del programma “Indovina chi viene dopo cena” (RAI 3), condotto da Sabrina Giannini ed andato in onda lunedì 4 dicembre alle ore 23.10. La trasmissione ha trattato, fra l’altro, dei temi del bracconaggio ai piccoli uccelli migratori nel Bresciano e in alcune aree della Campania, dei possibili rischi sanitari legati al consumo di carni crude di cinghiale rispetto al rischio di contrarre la trichinosi, e dei metodi di protezione degli apiari nel Parco Nazionale d’Abruzzo a tutela delle incursioni di alcuni orsi confidenti. E allora? Per quale motivo siano insorte alcune sigle di cacciatori resta un mistero; a meno che non sia dispiaciuto veder trattato su una rete televisiva nazionale il tema dei foraggiamenti illegali dei cinghiali nei boschi (pratica divenuta reato dal 2015), o il riferimento alle reintroduzioni del cinghiale a fini venatori operati negli anni ’70 in alcune aree del Paese, e di cui l’agricoltura di montagna sta pagando il prezzo negli ultimi tempi.
LAC Lega Abolizione Caccia